Il diritto e la tutela del lavoratore
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Il primo maggio è la festa dei lavoratori, una festa che serve a tutti noi a ricordarci quanto siamo fondamentali per la società, perché dal nostro piccolo lavoro molti altri gioveranno, si spera, la loro esistenza. Il lavoro è sacro, è scritto nella costituzione ma siamo ancora molto lontani dalla tutela del lavoro e dei lavoratori.
Ogni 1 maggio, infatti, ci fermiamo per ricordarci quanto sia difficile tutelare i lavoratori, magnifici discorsi sono riversati come valanghe di neve che sfociano in un crepaccio. Alla fine della giornata i datori di lavoro e i politici tirano una bella linea dritta sul foglio, e poi chiudono il diario.
Anche quest'anno è fatta! Pensano soddisfatti!
Non c'è giorno che passi senza che un lavoratore muoia, un'azienda dichiari licenziamenti, diritti sono stralciati come carta igienica nell'immondizia. Eppure è noto come un lavoratore soddisfatto sia doppiamente più produttivo, quindi è nell'interesse dell'azienda e del datore di lavoro creare le migliori condizioni possibili sapendo bene che ogni euro investito nel benessere del lavoratore almeno due euro torneranno in profitti.
Eppure a volte la mentalità contorta dell'uomo è sbalorditiva, in senso negativo, e cosi continuiamo a festeggiare il 1 Maggio, augurandoci che tutto andrà per il meglio eppure, sebbene mi sforzi di vedere oltre, la foschia non mi consente di guardare oltre il presente.
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